Lancio del secondo fondo, per Innogest una sfida ambiziosa

23September

Lancio del secondo fondo, per Innogest una sfida ambiziosa

C’è un tormentone che ruota attorno al mondo del Venture Capital in Italia, quello della scarsa quantità di capitali di rischio a disposizione nel nostro Paese. E in effetti, leggendo un recente rapporto dell’Aifi (associazione italiana del Private Equity e Venture Capital) sull’evoluzione del Venture Capital in Italia, il numero di società oggetto di investimento in Italia nel 2013, nel solo settore early stage, è di 108 contro i 433 del Regno Unito, 489 della Francia e 811 della Germania.

Un dato sufficiente per capire quanto ancora ci sia da fare per crescere in questo settore. A tutto ciò va poi aggiunto il tema di come questi pochi capitali collaborano tra di loro, di fatto al momento in Italia quello che manca davvero è una profonda capacità di fare sistema.

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Con la chiusura del secondo fondo, Innogest va nella direzione di un’inversione di tendenza ambiziosa: da una parte potenziare lo sforzo a supporto di startup d’eccellenza mettendo a loro disposizione i capitali necessari ad affrontare il percorso di crescita; dall’altro stimolare i processi di co-investimento nei confronti degli operatori principali attivi sul mercato del Venture Capital italiano.

La commissione del Venture Capital istituita dall’Aifi è impegnata nell’attuazione di un programma di maturazione accelerata dell’ecosistema degli investitori nel capitale di rischio. Un progetto che passa attraverso la collaborazione tra attori nazionali e internazionali, volta a favorire le attività di investimento, la raccolta dei capitali e l’individuazione delle migliori startup nello scenario nazionale. Particolare attenzione va nell’aumentare la dimensione media dei fondi di VC, con l’obiettivo a breve termine di colmare, almeno parzialmente, il gap con i player internazionali.

Claudio Giuliano
Twitter: @claudiogiuliano

Posted on 23 Sep 2015