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Intelligenza artificiale e big data nella Moda, un incontro a Milano

11September

Intelligenza artificiale e big data nella Moda, un incontro a Milano

La Moda è un mercato globale da 3.000 miliardi di dollari, 64 miliardi soltanto nel comparto italiano. Vince la tradizione, ma l’innovazione tecnologica sta ormai diventando fattore competitivo imprescindibile. Negli ultimi quattro anni, per esempio, gli investimenti in startup innovative europee ascrivibili al fashion-tech, cioè alle tecnologie digitali al servizio dell’industry della Moda, è quasi quadruplicato, passando dai 323 milioni di euro del 2012 a 1,1 miliardi del 2016. In questo momento è in assoluto dei settori coi moltiplicatori di crescita tra i più interessanti.

FASHION-TECH. La disruption nella Moda passa attraverso realtà ormai sufficientemente mature e rodate come:

  • la personalizzazione avanzata dell’esperienza d’acquisto, sia attraverso sistemi di analisi e profilazione dell’utente sia grazie allo sviluppo di tecnologie per la creazioni di prodotti custom-made (si pensi a società quali ModCloth, Shes of Prey o Lanieri per la sartoria italiana);
  • il crescente ruolo dell’e-commerce degli abiti usati, strettamente collegato alla sempre maggiore attenzione dei millenials per gli aspetti del riuso e del valore del denaro nei propri acquisti (sempre a titolo di esempio: TheRealReal per il lusso, Poshmark tra i marketplace generalisti, Armadio Verde nell’economia circolare legata all’infanzia);
  • il noleggio, che rappresenta un importante trend di trasformazione dell’abito da prodotto a servizio (si pensi a RentTheRunway negli Usa e Drexcode in Italia per l’alta moda femminile o a modelli di rotazione degli abiti come ClosetCollective);
  • l’integrazione nella catena del valore, che porta a semplificare il processo e a ridurre gli intermediari (WarbyParker nell’ottica, Farfetch per l’aggregazione di boutique indipendenti, Velasca nelle calzature);
  • il ruolo sempre più rilevante dei social media, che sono – soprattutto per i millenials – lo strumento principale di scoperta, ispirazione e fidelizzazione rispetto ai brand (21Buttons per il passaparola degli influencer, Askourt per la condivisione dell’esperienza d’acquisto, Thron per il content management integrato);
  • l’innovazione digitale e tecnologica riguarda anche gli aspetti relativi alla produzione (i nuovi tessuti naturali o basati su nanoparticelle minerali di Orange Fiber, Bolt Threads, Directa Plus).

DEEP TECH. C’è poi il fronte ancor più recente e innovativo, dal carattere spesso sperimentale, legato alla cosiddetta “deep tech”, cioè all’utilizzo di tecnologie avanzate, non solo software, dove la digitalizzazione dei processi e delle funzioni lascia spazio alla capacità pervasiva della tecnologia di raccogliere, analizzare e mettere in relazione grandi quantità di informazioni. Qui è dove la Moda incontra l’intelligenza artificiale, i big data, la realtà virtuale, l’internet degli oggetti e i sensori indossabili, generando nuovi spazi che coniugano gli spazi fisici del negozio alle loro espansioni aumentate (il camerino virtuale di Shopify o Zugara, il test intangibile di prodotti cosmetici di Modiface, la piattaforma di Fitle che dà vita trimensionale ai cataloghi dei produttori, la gestione dinamica dei prezzi inseguita da Lyst, Edited o Personali, gli algoritmi predittivi di Stylumia, i tessuti ad alto tasso di intelligenza biometrica di Athos e Sensoria).

UN CICLO PER APPROFONDIRE. A questo fronte molto variegato e promettente, ma ancora poco approfondito nell’industria della Moda italiana, dedichiamo da questo mese una serie di incontri molto specifici, Future of Fashion. Technologies to compete. Siamo convinti che lo stimolo tecnologico, unito al genio e al gusto che hanno permesso alla grande tradizione sartoriale italiana di conquistare la leadership globale, possa aiutare questo comparto a reinterpretare e rilanciare la propria supremazia. In ogni occasione coinvolgeremo le startup e le aziende più innovative e rappresentative del segmento esaminato, così da mettere a confronto tutti i rappresentanti della filiera: startup, acceleratori, investitori, grandi aziende e marchi storici. I primi tre incontri della serie si occuperanno di intelligenza artificiale e big data (11 settembre), omnichannel e store of the future (16 ottobre), wearables e internet of things (4 dicembre).

AI E BIG DATA. L’intelligenza artificiale e i big data sono dunque il tema del primo incontro, in programma questo pomeriggio alle 17:30 presso la Deloitte Greenhouse Italia di via Tortona 25 a Milano. Quali saranno i trend più rilevanti nel prossimo futuro? Perché se ne parla così tanto in questo momento? Quali sono le reali potenzialità, al di là delle buzzword? Quale impatto avranno sia in termini di opportunità di impresa innovativa sia di impatto sulle forme più tradizionali di produzione, distribuzione e vendita?

Ospiti dell’incontro saranno:

  • Pietro Leo, executive architect & Cto di IBM Italia, che parlerà di augmented intelligence e del modo in cui la tecnologia sta ampliando le nostre possibilità di scelta;
  • Gabriele Tazzari, R&D Director di Yoox Net-A-Porter, che approfondirà l’intelligenza artificiale applicata alla computer vision;
  • Alfredo Maria Garibaldi, partner di Deloitte Italia, che entrerà nel vivo delle opportunità che l’analisi dei Big Data aprono nel mondo della Moda;
  • Giusy Cannone, managing partner di Fashion Technology Accelerator, che porterà l’esperienza dell’incubatore di startup specializzate nel settore;
  • Stefano Molino, partner di Innogest, che guarderà con gli occhi dell’investitore al modo in cui la tecnologia può dare nuova linfa proprio ai settori di maggior tradizione in Italia;
  • tre startup tra le più innovative del segmento, Evo Pricing (piattaforma di gestione data driven), KPI6 (social media listening) e Mon Style (chatbot per suggerimenti di stile), che si presenteranno nel classico pitch.

L’ingresso è gratuito, ma è necessari registrarsi mandando un messaggio a eventi@deloitte.it.

Posted on 11 Sep 2017  , ,